martedì 31 gennaio 2012

gennaio2009


mercoledì, 28 gennaio 2009

e viaz

(7)

La metà degli uomini scoppiò sulle mine sparpagliate sul bagnasciuga ma l’ altra metà avanzò inesorabile, la metà degli uomini rimasti si fecero inghiottire dalle sabbie mobili della spiaggia, ma l’altra metà prosegui la conquista del promontorio, ma la metà di essi precipitò in un crepaccio che si apriva a sorpresa tra la fine della spiaggia e l’ inizio del bosco, la metà rimasta s’ intrufolò nel bosco e dopo un po’ la metà di essi si smarrì tra rami bassi, radici scoperte, foglie giganti e tronchi bucati e tuttora sono ancora là che girovagano senza mai incontrarsi gli uni con gli altri, rimanevano ormai pochi uomini tra cui l’ ammiraglio Faraglioni ma non andarono  molto avanti perché a una bettola incontrarono delle prostitute e giusto la metà di loro scapparono con loro, erano rimasti due marinai e l’ ammiraglio Faraglioni, i due marinai accortisi di ciò che stava accadendo fecero il gesto dell’ ombrello in faccia all’ ammiraglio e se ne andarono per i fatti loro, l’ ammiraglio Faraglioni conquistò da solo il promontorio delle Cento patate ma un muflone gli corse addosso e con una  poderosa testata nelle chiappe lo gettò a mare dall’ altra parte della baia di Les Giavles.
Finì così la carriera dell’ ammiraglio Faraglioni ed ebbe inizio quella del Capitano Pavol Tricheco: comandante, nostromo, marinaio, marconista, cuoco, pianista, turista del transatlantico Barcarola.
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martedì, 27 gennaio 2009

ricorda

(la storia la fan... la raccontano i vincitori)

Mentre quasi tutti oggi ricordano la Shoah, io sto con quei pochi che ricordano anche il Porrajmos,
perchè è assolutamente giusto ricordare le sofferenze che hanno subito gli Ebrei durante il Nazifascismo, l' Olocausto è qualcosa che non si può negare (vero Williamson? vero Ratzinger ? e nessun Don, Eminenza, ecc... non ve lo meritate proprio...) fa un po' rabbia però che ci si dimentichi che altri hanno dovuto subire atroci sofferenze, in particolare i Rom, gli omosessuali, tutti quelli sconfitti dalla storia...sempre.
postato da: kktilnovello alle ore 16:26 | link | commenti 
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venerdì, 23 gennaio 2009

sgomberi

(coxnigli)

Ieri al TG5 SI è parlato di questo:
lo sgombero dei conigli
in maniera assolutamente esagerata e a tratti falsa.
I conigli di Piazza d' Armi (così è storicamente chiamato quel parco a Faenza) per quanto animaletti graziosi, trombano come conigli (appunto) e dalle poche unità che erano all' inizio
(inseriti senza autorizzazione) si sono moltiplicati fino a diventare oltre 200, creando non pochi danni al parco.
Semplicemente il comune ha provveduto a catturarne un buon numero, forse in maniera non gentilissima, d'altra parte quando si cattura chiccessia non si è mai visto chiedere: "scusi la disturbo, ma sa dovrei...", di certo non sono stati rinchiusi dentro un "lurido capannone"...cazzo sono animali !
Oggi al TG5 non si è parlato di questo:
lo sgombero del COX 18
uno dei luoghi di riferimento della cosiddetta sinistra antagonista e dell'anarchia milanese. Occupato nel 1989, ha una lunga storia di episodi, politici e di cronaca, tra sgomberi e rioccupazioni. Il 7 agosto 2004 fu teatro di una gigantesca rissa, che coinvolse circa un centinaio di persone per l'aggressione di un folto gruppo di naziskin. Nello scontro venne gravemente ferito a coltellate un giovane dei centri sociali. Per questo episodio vennero poi arrestati tre esponenti dell'estrema destra cittadina. Il centro sociale, comunemente chiamato «Conchetta», ospita la libreria Primo Moroni, che contiene un gran numero di libri, oltre a materiale informatico. Il centro è noto, tra l'altro, per la nascita al suo interno di uno dei primi gruppi di hacker conosciuti in città.

Evviva l' informazione...
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mercoledì, 21 gennaio 2009

e viaz

(6) Il Faraglioni pose sul tavolo la sua proposta, lo specchio destro acconsenti entusiasticamente, seguito a ruota dallo specchio di fronte, dopo un leggero tentennamento anche lo specchio sinistro diede la sua approvazione e lo stesso fecero lo specchio in alto e lo specchio in basso, la proposta dell’ ammiraglio Faraglioni aveva ottenuto come al solito la maggioranza assoluta dei consensi,l’ indomani radunò la truppa sul ponte e mentre il Vesuvio riduceva in cenere le ultime speranze della flotta di Staqquà diede le ultime direttive. All’ alba del quinto giorno convertì la Donquixot nel transatlantico Barcarola, ordinò a 98 dei suoi uomini di calare le scialuppe di salvataggio e di salirvi a bordo, ordino al marinaio Pavol Tricheco di rimanere sul Barcarola e di suonare alle tastiere “ciao mare” (in realtà Pavol non sapeva suonare nessuno strumento e “ciao mare” era preregistrata, ma quello del pianobarista era il suo ruolo durante la navigazione in versione Barcarola) poi salì su una delle scialuppe e guidò i suoi uomini alla conquista del promontorio delle Cento patate.
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martedì, 20 gennaio 2009

La fine di un sogno

(e la fine di questi cazzo di anni 0 ?)

Martir Luther King ha finito di sognare, con il giuramento di Barak Obama come 44° presidente degli Stati Uniti d' America. Ora è tutto vero, palpabile, tridimensionale come solo la realtà può esserlo.
L' America cambia, il mondo comincerà a cambiare e magari un giorno (quando ???)anche da noi succederà, Non sarà un cambiamento evidente e rapido però questo è assolutamente l' inizio di una fase nuova, questi cazzo di anni 0 stanno per finire.
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lunedì, 19 gennaio 2009

certe boiate sono particolarmente...Fini

(translate)

Chiedere che le predicazioni degli Imam vengano fatte in italiano al fine di evitare istigazioni all' odio poteva venire solo in mente a uno che ha l' odio nel proprio DNA politico e culturale e dire che delle volte sembra fare di tutto pur di distaccarsi da una certa nomea, è che non gli riesce proprio bene.
Il perchè gli Imam predicano in arabo e non in italiano ha i suoi buonissimi motivi: il primo perchè l'arabo nell' Islam è LA LINGUA, non a caso chiunque si converta alla religione coranica assume nomi di chiara provenienza mediorientale.
Certo una cosa è la preghiera altra è la predicazione, ma qui si va agli altri motivi: quando un Imam parla chi ha davanti? curiosi di passaggio? difficile, fedeli ? probabile e magari sono in maggioranza o totalmente di lingua madre araba, e perchè mai un' arabo rivolgendosi a degli arabi dovrebbe parlare in un' altra lingua ? Se proprio si vuol sapere cosa dicono la soluzione è molto semplice: imparare l' arabo, questa potrebbe essere il loro invito e non per odio verso la lingua del paese in cui vivono (che loro almeno la buona volontà di impararla, l' hanno) ma per desiderio di convertire al proprio credo.
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venerdì, 16 gennaio 2009

e viaz

(5)

Faraglioni non ancora ammiraglio ma nemmeno marinaio semplice (la regola era che tutti dovevano partecipare alla sfida), giunse indenne fino alla finale che superò brillantemente con un inaspettato pari, fu così che divenne ammiraglio.
Si dimostrò immediatamente un valido stratega, fu sua l’idea di costruire l’invincibile corazzata Donquixot convertibile nel transatlantico Barcarola, e grazie a quella brillante  idea riuscì a vincere 23 battaglie e altrettante guerre: la battaglia di Brown stone, la battaglia di Weissnig, la battaglia di Tardozy village, la battaglia di Bareda, la battaglia di Chateau Ranyer, la battaglia di St Peter lagun’s, la battaglia Mount Mavor, la battaglia di Lindocielito, la battaglia di Tausendfik, la battaglia di Vezzanville, la battaglia del Samoja river, la battaglia di Ròbina, la battaglia del mar  Zeno, la battaglia di Badenpferd, la battaglia Tierradosol, la battaglia di Bathara, la battaglia di Mudjana city, la battaglia di Tiurm Pedreren, la battaglia di Fuente moneda,. eccetera eccetera eccetera.
La battaglia del promontorio delle Cento patate era la ventiquattresima battaglia e l’ ammiraglio Faraglioni stava vincendo con la solita facilità, la sera precedente il quinto giorno di battaglia chiamò a rapporto nella sua cabina i membri del Gran Consiglio Supremo Donquixottesco per decidere la strategia  da utilizzare per lo sbarco alla conquista del promontorio delle Cento patate.
postato da: kktilnovello alle ore 22:47 | link | commenti 
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giovedì, 15 gennaio 2009

probabilmente

(ateobus)

Pare che nei prossimi giorni su alcuni autobus in giro per Genova appariranno queste parole: “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno” una campagna pubblicitaria promossa da un’ associazione di atei e agnostici sulla falsa riga di un’ analoga iniziativa fatta a Londra.
Ora, a parte la diversità di parole usate e quindi anche di significato, in particolare un “probably” (probabilmente), che là lascia tutto in sospeso, mentre qua pare che ci siano delle certezze, mi chiedo chi dovrebbe considerare una cattiva notizia la non esistenza di Dio se non un credente?
La prima parte potrebbe essere detta da un prete ai suoi fedeli, il fatto che Dio non esiste è una brutta notizia, è male, rattrista un credente non un ateo che invece troverebbe la cosa di una goduria immensa.
La seconda parte invece dovrebbe essere condivisa da tutti, atei e credenti allo stesso modo, ovvero Dio non può essere l’ alibi per comportarsi bene, deve essere una cosa che riesce da sé.
postato da: kktilnovello alle ore 19:55 | link | commenti 
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mercoledì, 14 gennaio 2009

e viaz

(4)

L’equipaggio della Donquixot era formato da 99 marinai addestrati, oltre che alle classiche manovre militari, anche alle abilità tipiche degli attori trasformisti,  dato che quando la Donquixot diventava il Barcarola, essi smettevano rapidamente i panni di disciplinati soldati del mare per indossare con altrettante rapidità e disinvoltura gli indumenti di grassi uomini d’affari o di vanitose dame ingioiellate, per ingannare alla perfezione il nemico, ecco così che il nostromo diventava il commendatore e il macchinista sfoggiava una paroure da contessina.
Ma a capo di tutta la compagnia c’era lui:  l’ Eta Beta della navigazione, il mago Merlino del trasformismo, il Faraglioni degli ammiragli, lui l’unico, l’ imprevedibile, l’ impossibile, l’ immarcibile, ammiraglio Faraglioni e le sue 23 patacche appuntate sul petto ricordo di altrettante eroiche imprese tra le onde del mar.
L’ ammiraglio Faraglioni era  un uomo fatto tutto d’un’ pezzo, nel senso che era privo di giunture,saldature o cuciture, si può dire inoltre che era una persona quadrata, un armadio a muro a 3 ante, un monolite? Diciamolo.
 Era diventato ammiraglio in  modo al quanto anomalo, infatti a Vallà vigeva uno strano metodo per definire il successore di qualcuno che non era più, un torneo a eliminazione diretta di Bim Bum Bam.
postato da: kktilnovello alle ore 23:30 | link | commenti 
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martedì, 13 gennaio 2009

grande factor

(parentesi trash)

Ieri in tv incominciavano due trasmissioni diverse ma con un unico comune denominatore, trovare "un personaggio nuovo" ovvero X Factor  e  il Grande Fratello, ovvero quanto di più trash possa offrire il tubo catodico o l' LCD/plasma  (per chi può).
Curioso e abominevole tra l'altro il fatto che il tutto sia andato in onda la sera successiva a quella che è stata una delle trasmissioni meglio fatte negli ultimi anni, quella in omaggio a Fabrizio De Andrè.
Non sto qui a commentare le due trasmissioni perchè non le ho viste, ho ascoltato i commenti su Macchiaradio e ciò mi è bastato per distruggermi dalle risate, comunque ho fatto in tempo a vedermi l' entrata della prima concorrente del GF ( e so già che sapete tutto), immagino la reazione dei selezionatori quando si è presentata, una scena tipo questo:
S. "avanti il prossimo "
C. "perm..."
S. (rapidissimo scambio di occhiate tra i selezionatori) Sì.
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lunedì, 12 gennaio 2009

e viaz

(3)
La corazzata Donquixot era la più grande macchina da guerra, galleggiante mai costruita, misurava più di 100 metri in lunghezza, 60 in larghezza e superava i 50 in altezza senza considerare quanto misurava sott’acqua, che è tuttora il più segreto segreto militare che esista, mossa da mille motori a scoppio avanzava grazie a tre grosse eliche di 30 metri di diametro, ma la cosa più maestosa della Donquixot era l’armamentario: ogni oblò e se ne potevano contare un migliaio posti su dieci file parallele a babordo e altrettanti se ne potevano contare a tribordo, nascondeva un cannone a lunga gittata per proiettili intelligenti a esplosione ritardata, a poppa erano poste cinque rampe per razzi interspaziali con testata nucleare.ogni rampa poteva lanciarne tre consecutivamente con un intervallo di mezzo minuto l’uno dall’ altro, a prua vi erano altrettanti cannoni spara laser posti in scala decrescente, ruotabili ad angolo giro in orizzontale ed in verticale nonché obliquamente, altri cannoni,  mitraglie,  sputafuoco, spingarde, fionde e quant’ altro potesse essere annoverato sotto l’ elenco  armi erano posti ovunque, poi più in alto di tutto, il vanto della Donquixot, il Vesuvio, la più grande bocca di fuoco esistente, poteva sparare in aria centinaia di migliaia di proiettili di ogni dimensioni misti a lapilli e lava artificiale scaraventandoli per un raggio di chilometri sulle inermi flotte nemiche.
Ma la corazzata Donquixot nascondeva un prodigio molto più grande del Vesuvio, essa era la prima e unica nave convertibile, infatti, grazie a un complesso sistema di nebbie artificiali, doppi fondi, specchi e argani messi in movimento da un giro di chiave, la corazzata poteva diventare in pochi istanti un lussureggiante transatlantico, il Barcarola, per ricconi in vacanza, attraversando così inosservata interi oceani oppure trasformandosi nottetempo e sorprendendo il nemico.
postato da: kktilnovello alle ore 22:36 | link | commenti 
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domenica, 11 gennaio 2009

doveroso omaggio

(le nuvole)

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
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sabato, 10 gennaio 2009

e viaz

(2)

Sette volte sette anni erano passati, invece, da quando Pavol Tricheco lasciò la propria famiglia per imbarcarsi sulla corazzata Donquixot agli ordini dell’ ammiraglio Faraglioni, il giovane Pavol, all’epoca non aveva che un cenno dei lunghi baffi biondicci che ora gli ornavano la mascella ne sapeva fumare la pipa alla Von Pfeffer con l’agilità e la maestria con cui ora la fumava mentre sicuro scrutava l’orizzonte ammaestrando il timone della Moule Rouge.
Erano i tempi della guerra delle Cento patate e la corazzata Donquixot, vanto della marina militare di Vallà era impegnata in una estenuante battaglia navale contro l’ innumerevole flotta dei motoscafi di Staqquà per la conquista della baia di Les Giavles e annesso promontorio delle Cento patate ( da cui il nome della guerra).
Il giovane marinaio Pavol Tricheco eseguiva gli ordini superiori con celerità e abnegazione, sempre il primo a mettersi sull’attenti davanti all’ alza bandiera, sempre l’ ultimo ad addormentarsi sulla branda, quando non era impegnato a innaffiare il  potos o a spigare l’ arveja, Pavol si dilettava a leggere l’ Odissea e si addormentava sognando di Ulisse e di sirene ammaliatrici.
Qualche volta lo sbruffo provocato da una palla di cannone sparata dai motoscafi di Staqquà raggiungeva il ponte per il resto nient’ altro che fastidiosi e continui ticchettii sul grigio acciaio dello scafone che avanzava inesorabile verso il promontorio delle Cento patate.
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venerdì, 09 gennaio 2009

e viaz

(1)

"Buonasera, Il comandante  vi dà il benvenuto a bordo della motonave Moule Rouge, tra pochi minuti salperemo dal porto di Bassonbeach, attualmente il cielo è parzialmente sereno e il mare leggermente mosso, prevediamo di attraccare al porto di Aleteelom nella serata di domani, rinnovando i ringraziamenti per averci scelto, l' intero equipaggio della motonave Moule Rouge vi augura buon viaggio."
La voce rauca di Capitan Tricheco echeggiava dall' altoparlante, tutti i passeggeri previsti erano saliti a bordo, la prima crociera della motonave Moule Rouge ,stava per cominciare, il mozzo levò gli ormeggi e annunciato da un poderoso barrito di sirena, Capitan Tricheco virò a tutto babordo il timone.
Erano passati sette lunghi anni dall' ultima volta in cui Capitan Tricheco andò per mare, quella volta accompagnò il transatlantico Barcarola nel suo ultimo viaggio facendolo affondare al largo dell' isola di Tartaruga, trascorsero sette lunghi anni che Capitan Tricheco passò sulla terra ferma a convertire un mastodontico galeone da combattimento in una motonave da turismo economico.
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giovedì, 08 gennaio 2009

ricominciare ?

(scribacchiando)

Tempo fa mi era presa la voglia di scrivere, cominciai una storia con l' intento di proseguirla quando ne avevo voglia e tempo ma soprattutto scrivendo un po' di getto secondo ciò che la fantasia al momento mi suggeriva.
La cosa è andata avanti per un po' poi per vari motivi l' ho interrotta, ora quasi quasi ricomincio.
E soprattutto lo scrivo qui.
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mercoledì, 07 gennaio 2009

bruchi e farfalle

(Palestina libera)

“Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo lo chiama farfalla”, così recita un famoso aforisma orientale, aforisma che a ben vedere si può applicare a ciò che avviene in questi giorni nella Striscia di Gaza.
Penso che giudicare una situazione quando non la si vive sulla propria pelle sia inopportuno e bisognerebbe almeno conoscerne le ragioni dell’ una dell’ altra parte, purtroppo i media (che sono la longamano della politica) tendono a creare un’ opinione pubblica che si schiera unilateralmente a favore di una delle due parti in contesa: Israeliani = buoni (hanno il diritto di difendersi), Palestinesi = cattivi (devono soccombere).
Già questa cosa che Israele è a prescindere la parte buona, non dovrebbe più esistere sennò dopo 60 anni l’ Olocausto da tragedia diventa alibi per le peggiori efferatezze.
Infatti avendo la fortuna di avere fonti d’ informazione diverse si scopre che:
“La maggior parte dei quotidiani e telegiornali ha affermato che “è stato Hamas a rompere la tregua”. Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L'accordo comprendeva: Il cessate-il-fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine del blocco di Gaza. Questi impegni non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell'accordo) e quindi Hamas non l'ha rinnovato. Ancor più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva rotto la tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi.”
Questo testo è tratto dall appello che Pax Christi Italia ha inviato il 28 dicembre, appello purtroppo inascoltato che si apre col disperato intervento di P. Manauel Musallam, parroco a Gaza: “Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice”.
Interessante comunque leggerselo tutto.
“Un inferno di orrore, morte e distruzione, di lutti, dolore e odio si sta abbattendo in queste ore sulla Striscia di Gaza e sul territorio israeliano adiacente.
A voi, capi politici e militari israeliani, chiediamo di considerare che insieme ai ‘miliziani’ di Hamas state colpendo, uccidendo e ferendo centinaia di civili palestinesi. Non potete non averlo calcolato. Non potete non sapere che a Gaza non esistono obiettivi da mirare chirurgicamente. Non potete non aver messo in conto che da troppo tempo è la popolazione di Gaza a vivere sotto embargo, senza corrente elettrica, senza cibo, senza medicine, senza possibilità di fuga. Le vostre crudeli operazioni di guerra compiono opera di morte su donne, bambini e uomini che non possono scappare né curarsi e sopravvivere, essendo strapieni gli ospedali e vuoti i forni del pane. Ascoltate i vostri stessi concittadini che operano nelle organizzazioni israeliane per la pace: “Siamo responsabili della disperazione di un popolo sotto assedio. Hamas da settimane aveva dichiarato che sarebbe stato possibile ripristinare la tregua a condizione che Israele riaprisse le frontiere e permettesse agli aiuti umanitari di entrare. Il governo d'Israele ha scelto consapevolmente di ignorare le dichiarazioni di Hamas e ha cinicamente scelto, per fini elettorali, la strada della guerra”.                                                                                                                                                                         FERMATEVI SUBITO!                                                                                                                                                                                                                       A voi, capi di Hamas, chiediamo di considerare che i vostri razzi artigianali lanciati verso le cittadine israeliane poste sul confine, sono strumenti ulteriori di distruzione e, per fortuna raramente, di morte, e creano inutilmente paura e tensione tra i civili. Sono una assurda e folle reazione all'oppressione subita, che si presta come alibi per un’aggressione illegale. Se foste più potenti, capi di Hamas, vorreste forse raggiungere i livelli di distruzione dei vostri nemici? E non essendolo, a che scopo creare panico, odio e desiderio di vendetta nei civili israeliani che vivono a fianco alla vostra terra? Quali strategie di desolazione, disumane e inefficaci, state perseguendo?                       
 FERMATEVI SUBITO!                                                                                                                                                                                                                         E noi donne e uomini che apparteniamo alla ‘società civile’, FERMIAMOCI TUTTI!
Sostiamo almeno un minuto accanto a tutti i civili che soffrono. Alle centinaia di ammazzati palestinesi, che per noi non avranno mai nome e volto, come alle due vittime israeliane. Alle centinaia di feriti palestinesi e ai fortunatamente pochi feriti israeliani. A chi ha perso la casa. A chi non può curarsi.E poi, tutti insieme, alziamo la voce: non è questa la strada che porterà Israele a vivere in pace e sicurezza. Non è questa la strada che porterà i palestinesi a vivere con dignità in uno Stato senza più occupazione militare, libero e sovrano. I media italiani in questi giorni hanno purtroppo mascherato una folle e premeditata aggressione -e soprattutto l'insopportabile contesto di un assedio da parte di Israele che per mesi ha ridotto alla fame un milione e mezzo di persone- scegliendo accuratamente alcuni termini ed evitandone altri. La maggior parte dei quotidiani e telegiornali ha affermato che “è stato Hamas a rompere la tregua”. Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L'accordo comprendeva: Il cessate-il-fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine del blocco di Gaza. Questi impegni non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell'accordo) e quindi Hamas non l'ha rinnovato. Ancor più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva rotto la tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi.Aiutiamoci allora a valutare criticamente le analisi spesso falsate dei media per dare maggior forza ad altre voci diventate grida: Solo poche ore fa, proprio a Gaza, il Patriarca di Gerusalemme celebrava la Messa di Natale riprendendo il suo Messaggio natalizio:“Siamo stanchi. La pace è un diritto per tutti. Siamo in apprensione per l'ingiusta chiusura imposta a Gaza e a centinaia di migliaia di innocenti. Siamo riconoscenti a tutti gli uomini di buona volontà che non risparmiano sforzi per spezzare questo blocco.”  La strada intrapresa invece, lastricata di sangue e macerie, condurrà la gente qualsiasi al macello. E i suoi capi alla sconfitta. In primo luogo alla sconfitta umana.

Pax Christi Italia, 28 dicembre 2008





 
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martedì, 06 gennaio 2009

Bisò...c-mel

(altra musica no?)

Ieri sera sono andato alla Nott de Bisò, una suggestiva festa di piazza che si svolge a Faenza la vigilia dell’ Epifania, in questa occasione i 5 rioni cittadini si propongono a tutti i presenti con stand gastronomici per cibi da passeggio (piadina e suseza uber alles) ma soprattutto ciò che in tutto il mondo è conosciuto come vin brulé, ma qui e solo qui viene chiamato Bisò,  a coronare il tutto c’ è, allo scoccare della mezzanotte, il rogo del Niballo, rito propiziatorio per l’anno appena nato.
Fin qui tutto bello, nonostante il freddo, peccato che ad animare il tutto sia stata piazzata sul palco una cover band di Vasco Rossi col clone a fare da front-man.
Ora mi chiedo: è possibile che nella città del MEI, nella città della Musica nelle Aie, in una città che fa della Cultura uno dei suoi vessilli, in occasione di una festa così importante e unica non si sia trovato qualcosa di musicalmente, artisticamente e culturalmente migliore ?

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lunedì, 05 gennaio 2009

this is the end

(Mingó se ne va)

Intando il 2009 è cominciato, non che mi aspetti granchè mi basta che sia un cicinino meglio del 2008 e già potrei considerarmi soddisfatto.
Io l’ho cominciato buttando via il vecchio template di questo blog, lo so è poca cosa ma intanto…
Certo il problema è sempre cosa scriverci, le idee sono tante, gli spunti di più ma scrivere qualcosa di veramente interessante in maniera interessante (perché sa chiaro non è che uno apre un blog tanto per fare, lo fa perché vuole condividere con altri), attenersi alla sfera personale o addentrarsi in opinioni sull’ attualità?
Personalmente non ho molto da dire di dicibile, beh! c’ è il fatto che una parte della mia vita passata è arrivata al capolinea ovvero i Frati Domenicani se ne vanno dopo secoli da Faenza, cosa c’ entra? San Domenico stata la mia parrocchia per quasi 30 anni, l’ ho frequentata a 360 gradi in ogni suo spazio e dimensione, potrei dire “ho ballato sul tabernacolo” senza timore di essere blasfemo.
Per fortuna o purtroppo, per me non è un addio che giunge improvviso, da tempo ormai mi sono allontanando avendo una visione sempre più critica di ciò che è il pensiero dominante in ambito ecclesiale, il fatto che contemporaneamente quell’ ambiente e quel gruppo di persone di cui facevo parte si sia sfaldato non fa che accrescere un senso di vuoto.
L’ ultima Messa di Natale mi ha messo tristezza addosso: sentire i canti cacofonici degli scout e ripensare a quello che noi “Gens Sancti Dominici” eravamo capaci di fare, vedere che ormai non c’ è più nessuno che conosco e che resteranno solo i ricordi di certi volti, di certe parole, di certi momenti…soprattutto quelli più terreni perché per me i più validi spiritualmente. 
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venerdì, 02 gennaio 2009

foto2.09 109
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